H come “huitième” (ottavo)
La storia inizia dopo la guerra, in un clima di povertà e di ingegnosità. Tutto viene riutilizzato, le auto d’occasione (veicoli da guerra americani e qualche berlina) sono rare, costose, sfruttate fino all’ultima lamiera e poi riparate. Anche i veicoli utilitari sono rari, spesso le autovetture vengono trasformate da artigiani improvvisati in veicoli da lavoro. In casa Citroën, già da prima della guerra si parlava di un nuovo veicolo utilitario che sostituisse il TUB, ma solo ne 1946, al salone dell’automobile di Parigi, Citroën presentò un prototipo da 1200 kg di carico utile, contro gli 850 kg di un prototipo precedente mai presentato. Quindi dopo due prototipi, nel 1947 esplode la bomba H al «Quai de Javel», un anno prima della presentazione ufficiale della 2CV. In questo periodo le strade sono piene anche di Traction Avant, i tre modelli – Traction Avant, 2CV e Tipo H – avevano ed hanno molto in comune, non solo i fari, i sedili, i comandi, … anche la robustezza, la spartanità, la genialità, … Tutti e tre sono stati pensati, progettati e sviluppati dalle stesse persone, Pierre Boulanger (direttore alla Citroën), Flaminio Bertoni (geniale stilista), André Lefèbvre (ingegnere capo) e Pierre Franchiset (definito il papà del tipo H). La stampa snobbava il nuovo furgone, ne accennò appena la comparsa, ma non importava, lui non aveva concorrenti o rivali, anzi, addirittura aveva gli specchietti retrovisori di serie! Il tipo H è ovviamente a trazione anteriore ed è monoscocca, a differenza del TUB che aveva telaio e scocca separati.
I particolari vengono attentamente studiati per ottenere il massimo utile con il minor costo: le maniglie, per esempio, derivano della Traction Avant, i primi modelli di H avevano il parabrezza separato così, in caso di rottura del parabrezza, si doveva sostituire soltanto la metà danneggiata dimezzando la spesa, c’era poi una tela al posto dei pannelli laterali, il finestrino posteriore rettangolare in “mica” e di dimensioni molto ridotte. Addirittura sul nome riuscirono a risparmiare: siccome era l’ottavo modello dei veicoli in fase di studio, lo chiamarono semplicemente «H», HUITIEME (ottava) come l’ottava lettera dell’alfabeto. Il geniale monsieur Franchiset inventò un ingegnoso sistema per piegare le lamiere e realizzare le cerniere «Yoder» che ritroviamo anche sulle 2CV (portiere, portellone posteriore, cofano, …). Molti carrozzieri si sono poi divertiti e hanno eseguito migliaia di trasformazioni per accontentare i clienti proprietari di un H, partendo da una piattaforma nuda fornita dalla fabbrica. Ma Citroën forniva soprattutto modelli dal passo lungo e corto, o allungati di circa 60 cm, rialzati o molto rialzati. A seconda del carico trasportabile si poteva avere il modello H (portata 1200Kg), HY (portata 1500Kg), HZ (portata 850Kg), HX (frigorifero), HP (pick-up) o HW (per carrozzerie). Era possibile anche scegliere tra diverse motorizzazioni: 1628 cm3 (9CV), 1911 cm3 (motore tipo Traction 11CV) e Diesel (Perkins, 1621cm3, poi Indenor 1610cm3 e poi 1946cm3). Negli anni d’oro, il tipo H era disponibile in 14 colorazioni, ma molti erano riservati alle aziende pubbliche (posta, telefono, gas, elettricità, …) ma la maggior parte della clientela lo desiderava grigio. Gli ultimi prodotti uscivano grigi dalla catena di montaggio solo su ordinazione si poteva averlo bianco, rosso o blu. Servivano circa 300 operai per assemblarlo, nelle varie fabbriche in Francia, Olanda, Belgio e Portogallo. Gli anni passano, il tipo H gode sempre della stessa fama, il felice proprietario lo consiglia e chi non lo ha più ne acquista uno nuovo. Citroën non spende troppo in campagne pubblicitarie, qualche ritocco estetico e meccanico sono sufficienti a convincere la clientela. Tutti lo hanno avuto, almeno una volta nella vita: i contadini, i becchini, i mercanti, gli allevatori di bestiame, i panettieri, i macellai, i fioristi, i falegnami, i rigattieri, la posta, la polizia, gli ospedali, i lavori pubblici, i ladri, gli attori, i vacanzieri, … Il motto di Citroën era infatti “a ciascuno il suo H” sempre uguale e sempre diverso. Nel 1974, il frutto di una collaborazione tra Citroën e Fiat (prima della nascita della Sevel – Società Europea Veicoli Leggeri 1978) nasce il nuovo furgone Citroën C35 / Fiat 242, più moderno, altrettanto robusto, a 4 ruote indipendenti a barre di torsione come il tipo H, benzina 1985cm3 o diesel 2175cm3. Il tipo H continua ad essere prodotto per soddisfare le esigenze di tutti quei clienti che non volevano rimpiazzarlo ma nel 1981 arriva un nuovo furgone prodotto dalla Sevel, il Citroën C25 (Fiat Ducato), un giovincello dalla pelle liftata che gli ruba il posto ma non la fama, non ne aveva né la personalità né il carattere.
La storia finisce il giorno 14 dicembre dell’anno 1981 a Aulnay (Francia): l’ultimo porta il numero di serie 473289 ed è grigio.
Ma a dire la verità la storia non è mai definitivamente terminata, il tipo H è duro a morire sia materialmente che nella mente di coloro che ne hanno avuto uno. Continua a viaggiare lento con le sue famose scritte pubblicitarie sui lati, come camper o semplicemente con il suo abito da lavoro grigio.
Il tipo G
Gli studi del tipo G cominciano nel 1948, al momento della commercializzazione del TYPE H.
Si tratta di un utilitario intermedio fra la 2CV di cui eredita la motorizzazione e il TYPE H di cui é la miniatura.
Le istruzioni erano le stesse, l’economia!
La piattaforma e gli organi di collegamento al suolo sono l’opera degli ingegnieri Boisse e Bernard e in capo al progetto ritroviamo l’insostituibile ingegniere Lefebvre a chi dobbiamo dei capolavori come la Traction, la 2 CV, il TYPE H.
Non ci sono fonti certe, c’è chi dice che il TYPE G possiede un motore da 425 cm3 (ma il motore è uscito solo nel 1955), altri annunciano un motore da 475 cm3 che non è mai esistito.
Ma siccome l’équipe doveva prendere il massimo degli elementi nella base comune dei veicoli Citroën per ridurre i costi, è probabile che questo veicolo dispone semplicemente del 375 cm3 da 9 cavalli con una cambio della 2 CV, il tutto montato su una culla come tutti i veicoli « tractions avant ».
I sedili hanno lo stile di quelli degli utilitari d’ante-guerra, lo stesso rivestimento che i primi TYPE H. Il TYPE G é monoscocca, tutto in lamiera, senza apertura laterale. Il tetto della cabina é in lamiera con nervature. Due tubi fanno da paraurti posteriore, la ruota di scorta e il serbatoio della benzina stanno a destra, in un compartimento che si trova nel prolungamento del parafango. I vetri posteriori sono in « Mica » montati su profili di alluminio. Le porte sono una copia in miniatura di quelle del TYPE H con le stesse maniglie. I due tergicristalli a mano non possono avere panne ! Il TYPE G avrebbe dovuto prendere il ruolo della 2 CV utilitaria (la celebre 2 CV furgonetta non esisteva ancora, è apparsa nel 1951).
A causa delle prestazioni molto scarse a carico, l’idea fu abbandonata e così nacque la furgonetta AU, estrapolata direttamente dalla 2CV.
Il TYPE G avrebbe dovuto avere un motore più potente ma la banca dei pezzi era molto ridotta e fra il motore da 375 cm3 della 2 CV e quello da 1628 cm3 della Traction 7 CV non c’era ancora niente..
Dati tecnici:
- Portata : 500 Kg
- Larghezza: 1,65 m
- Lunghezza : 3,40 m
- Altezza : 2 m
- Altezza interna : 1,59 m
- Pneumatici : Michelin Pilote 145 x 400
- Sospensioi con barre di torsione
- Capacità del serbatoio : 22 l
Dei 2 prototipi solamente uno è rimasto e si trova al Conservatorio Citroën d’Aulnay, la targhetta « Etudes » riporta « ELV 1945 » (Etude Lancement Véhicule – Studio Lanciamento Veicolo). Fu realizzato interamente a mano con tanto sudore.






Il TUB
Nel 1935, Citroën realizza che manca nel segmento degli utilitari, un veicolo a trazione anteriore con una portata compresa tra 500 e 850 kg per sostituire le Rosalie furgone.
Per la versione 500 Kg ci si accontento’ di derivare una versione commerciale della Traction 11 familiale con un portellone posteriore (la 11C), per la versione 850 kg bisognerà fare altrimenti.
Estate 1936, Pierre-Jules Boulanger riceve finalmente i risultati dell’indagine di mercato lanciata da mamma Citroën, un dossier molto spesso ricco di foto, schizzi, statistiche e descrizioni precise sull’utilizzo di questi veicoli utilitari per il commercio ambulante.
La sintesi dell’indagine rivela che gli utilizzatori hanno bisogno di un veicolo a cabina avanzata nel quale possono stare in piedi e con la possibilità di recarsi nel retro del veicolo direttamente dal posto di guida, un veicolo con una porta laterale lato marciapiede per facilitare le operazioni di carico/scarico.
Autunno 1937, il reparto studi termina il primo prototipo di un nuovo veicolo utilitario completamente differente rispetto a quanto esistente e conosciuto.
Il 12 maggio 1939 il servizio omologazioni esamina un utilitario battezzato 7-T série U col numero di telaio 900000 e motore TB 00032.
Il TUB è nato, il suo nome è l’abbreviazione di « Traction Utilitaire Basse », è l’innovazione !!
Riprende il motore a quattro cilindri da 35 cavalli della Traction 7C (9CV) situato anteriormente a sbalzo. Il telaio é costituito da due longheroni sagomati, il pianale della cabina é piuttosto alto per permettere di alloggiare il vano motore e avere una cabina avanzata, il pianale di carico é il più basso possibile (soglia di carico 42 cm) e permette a una persone di stare in piedi all’interno del vano di carico (altezza 1,75 m), la porta laterale è scorrevole, una novità fondamentale sugli utilitari leggeri.
La carrozzeria é molto semplice, la produzione è confidata al carrozziere Fernand Genève.
Sui lati posteriori troviamo dei pannelli in tela con delle parti trasparenti in materiale morbido. Quello di destra é fisso e quello di sinistra può essere arrotolato fino al tetto. Per accedere pienamente al vano di carico di 6 m3 bisogna aprire lo sportello superiore e togliere quello inferiore che è smontabile. La ruota di scorta e la batteria sono messe nei vani laterali ben accessibili e senza alcun contatto possibile con la merce. La meccanica è quella della Traction 7 CV, anche il cambio a 3 marce e l’avantreno a sospensione a barre di torsione. Il retrotreno é convenzionale, a balestre. Sempre ripreso dalla Traction Avant il circuito dei freni è interamente idraulico con i tamburi a 6 perni delle 11 CV. Venne commercializzato il 5 giugno 1939 al prezzo di 36000 franchi. L’anno seguente, il 13 febbraio 1940, il servizio omologazioni esaminò il 11-T série U, col numero di serie 950 001. Anche se i TUB 7 CV e 11 CV avevano la stessa portata di 1020 Kg, si possono contraddistinguere perché il 7CV ha un solo tergicristallo, in basso alla carrozzeria c’è una specie di orlo in lamiera simbolizzante il paraurti, ha due tappi della benzina e il portello di accesso alla batteria è liscio mentre quello del 11 CV ha 4 fori. Durante la guerra, il 23 giugno 1941, appare il Type 11-T série U-C oppure TUC (Traction Utilitaire de type C). Qualche piccola modifica lo differenzia dal TUB, il più importante per l’utilizzatore é il la portata che passa da 1020 Kg a 1200 Kg. Esisteva anche in versione ambulanza, il TAMH. Sempre durante la guerra, la società Fenwick trasformò un centinaio di Tub che rimaneva negli stock Citroën in veicolo elettrico, un motore elettrico e 540 Kg di batterie spingevano l’Urbel (cosi’ venne chiamato) a 50 Kmh.
Pochissimi di questi veicoli piuttosto inconsueti furono venduti, la loro diffusione limitata dalla guerra non supero’ le 2000 unità. 1946, primo e ultimo Salone dell’Automobile per questo veicolo senza speranza alcuna di rimessa in produzione, il suo successore, il tipo H era già pronto.
Caratteristiche :
• Carreggiata anteriore : 1,48 m
• Carreggiata posteriore : 1,61 m
• Altezza : 2,13 m
• Altezza interna vano carico : 1,75 m
• Lunghezza del pianale di carico : 3,30 m
• Pneumatici : 16 x 45 o 16 x 50
• Sospensioni anteriori a barre di torsione e posteriori a balestre
• Volume utile: 7 m3
• Peso a vuoto : 1330 Kg (TUB), 1380 Kg (TUC)




a cura di Roald Dobrilla